Podcast – Note sul Gas Naturale Liquefatto
Come è noto, a fronte della crisi Ucraina, L’Europa e l’Italia stanno tentando di ridurre la dipendenza dalle forniture di gas dalla Russia, e qualcosa si inizia a vedere.
Ci siamo rivolti ad altri fornitori e persino gli Stati Uniti ci hanno spedito navi cariche di gas naturale liquefatto (GNL, in inglese LNG), oltre ad aver fatto pressione su altri paesi per aumentare o favorire l’invio di gas verso il continente europeo.
Vorrei fare una piccola parentesi tecnica per chiarire cos’è il GNL e la differenza con un gasdotto.
Il GNL, Gas Naturale Liquefatto è gas naturale portato allo stato liquido mediante un complicato processo. Dopo averlo depurato e disidratato, il gas viene portato alla temperatura di 160° sotto lo zero alla quale avviene la condensazione, ovvero il gas diventa liquido.
Il risultato è quindi un liquido costituito in prevalenza da metano con un volume specifico 600 volte inferiore rispetto al gas. Questo significa che un metro cubo di GNL è equivalente a 600 metri cubi di gas. Ecco che così diventa evidente il vantaggio della costosa operazione di liquefazione: in questo modo se ne facilita il trasporto da chi lo produce a chi lo consuma; trasporto che di norma avviene per mare.
Ma il gas liquefatto non solo consente il trasporto, ma anche l’importantissimo stoccaggio di grandi quantità di gas in minor spazio; ma ha anche un impatto ambientale quasi nullo in quanto azzera – o quasi – le emissioni di particolato, zolfo e anidride carbonica.
Giusto come piccola nota, che potrei arricchire con molta polemica sulla lungimiranza della nostra politica, informo che abbiamo solo tre impianti di GNL in Italia: due in mare vicino a Livorno e Rovigo e uno a terra con la stazione GNL Panipaglia. Per i più curiosi consiglio di leggere la pagina di Wikipedia relativa al cosidetto “Terminale GNL Adriatico”, ovvero a uno dei tre impianti citati: https://it.wikipedia.org/wiki/Terminale_GNL_Adriatico
Per quel che riguarda invece le forniture ddalla Russia, esse provengono da un gasdotto, che è una condotta utilizzata per il trasporto di gas dal luogo di produzione a quello di consumo.
Ecco che qui appare un altro interessante vantaggio del GNL: mentre col gasdotto sono costretto a comprare il gas dal produttore a qui sono fisicamente collegato, con il GNL posso comprarlo da chiunque! Devo solo fare i conti col trasporto.
Il sito di informazione Euractiv riporta che a gennaio i Paesi europei hanno importato oltre 11 miliardi di metri cubi di GNL. Quasi la metà proviene da Stati Uniti, e si sono detti disponibili ad aumentare le forniture anche Australia, Azerbaijan, Corea del Sud, Egitto, Nigeria e Qatar. La scorsa settimana anche il Giappone ha annunciato che avrebbe spedito parte del proprio surplus verso l’Unione europea.
Von der Leyen ha affermato “Stiamo collaborando con governi e operatori di mercato per la fornitura di volumi aggiuntivi di gas naturale in Europa da diverse fonti in tutto il mondo” e Bruxelles ha avviato colloqui con i Paesi del Golfo, l’Azerbaigian, ma anche l’Algeria e l’Egitto.
Queste e altre notizie hanno calmierato il mercati di gas, molto volatile ultimamente a causa delle forniture russe ridotte e della crisi dell’Ucraina.
Oggi (metà febbraio) il prezzo del gas in europa (mi riferisco all’indice TTF) si aggira intorno ai 70 euro, dopo il picco di 180 registrato a dicembre ed i 120 di ottobre.
In tutto questo come si è mossa l’Italia?
Noi abbiamo una dipendenza dal gas russo per il 40% del totale. Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ricevuto a Roma il vicepremier e ministro degli Esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al Thani.
Ricordo che a dicembre abbiamo firmato con il Qatar un memorandum d’intesa. Doha, capitale del Qatar, fornisce già circa il 10% del fabbisogno gas dell’Italia.
Come funziona il mercato del gas GNL?
Semplificando possiamo dire che di norma i contratti di fornitura sono a lungo termine; tuttavia ogni Paese produttore mantiene delle riserve.
Pertanto chi ritiene di avere abbastanza riserve, può decidere di vendere quote di “surplus” all’Unione europea. E’ successo anche per paesi che non sono produttori, ma che avevano accumulato un eccesso di gas!
In particolare, il Giappone, faccio questo esempio, ma non è il solo, che è il secondo importatore al mondo di gnl dopo la Cina, ha deciso di deviare il gas “in eccesso” verso l’Europa.
Cosa possiamo desumere da queste informazioni?
Probabilmente la tensione sui prezzi del gas e probabilmente del petrolio è destinata a scemare nel futuro. Anche prossimo.
Questo sembra portare un altro interessante argomento a chi sostiene che l’inflazione importata è destinata a scendere.
Dal punto di vista finanziario, chi ha posizioni lunghe su prodotti energetici potrebbe essere indotto a fare profitto e a liberarsene.
Interessante potrebbe essere anche il risvolto sul mercato obbligazionario.
Musiche della sigla:
Carefree In France di Jonny Boyle https://uppbeat.io/track/jonny-boyle/carefree-in-france
Don’t Forget My Accordion di Giulio Fazio https://uppbeat.io/track/giulio-fazio/dont-forget-my-accordion
M.R.
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