Covid: cos’è e cosa significa l’indice Rt
Il dato indica la probabilità di trasmissione del virus mettendo in qualche modo in rapporto gli attuali sintomatici con i possibili nuovi contagi. Quando supera l’1 comincia a destare preoccupazione: significa che i casi sono in crescita.
Rt, indica la probabilità di trasmissione per singolo contatto tra una persona infetta e una suscettibile, tenendo conto del numero dei contatti della persona infetta e della durata dell’infettività
Non significa – come disse Gallera a maggio – che con un Rt=0,5 ci vogliono due persone per contagiarne una. Basta sempre un positivo da solo per contagiare un’altra persona.
Rt=0,5 significa che in quel momento 1000 persone positive ne contageranno in media “solo” circa altre 500, non altre 1000 e quindi che se questo Rt rimane stabile l’epidemia piano piano va riducendosi.
Bisogna tenere conto del fatto che Rt viene calcolato SOLO sui casi sintomatici, per questo potrebbe non corrispondere all’aumento dei casi generali
È per quest’ultima ragione che il valore può trovarsi a superare la soglia dell’1, anche diverse settimane dopo in cui si parla di un aumento dei casi totali. (Questo è il motivo per cui i casi stanno salendo notevolemente in Italia, nonostante un Rt che era rimasto sotto la soglia dell’1!! ovvero il valore Rt sottostima quello vero!)
Proprio perché effettuato solo sui casi sintomatici, l’Iss ha ammesso che l’Rt “pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale”
La ragione per cui si prendono in considerazione solo i casi sintomatici è perché costituiscono un dato più certo e più facilmente rintracciabile; inoltre occorre considerare che una buona parte dei nuovi positivi sono asintomatici o con sintomi molto lievi.
Ne consegue che la crescita del numero cumulativo dei casi seguirà
un andamento esponenziale secondo il modello N(t) = N(0) e (Rt x t)
dove Rt è il tasso di crescita esponenziale e t il tempo.
Vediamo di spiegarlo in modo “meno” matematico.
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Se l’indice vale 1, significa che ogni infetto arriva a contagiare solo un altro soggetto e quindi l’epidemia si riproduce ma rimane costante come numero di soggetti
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se invece l’indice è >1 allora l’epidemia si svilupperà esponenzialmente assumendo proprio l’R come parametro della funzione esponenziale
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se invece è < 1 e continua ad esserlo allora l’epidemia tende ad esaurirsi e tanto più l’indice sarà basso tanto più veloce l’epidemia si esaurirà.
In pratica un Rt maggiore di 1 indica che la generazione successiva di nuovi infetti è più numerosa delle precedente, ovvero che l’epidemia sta accelerando (e il numero cumulativo dei casi cresce velocemente), mentre Rt inferiore a 1 indica che la generazione successiva di nuovi infetti è meno numerosa della precedente, pertanto l’epidemia sta rallentando (il numero cumulativo dei casi cresce più lentamente).
Un valore di Rt = 1,3 può essere interpretato come: un gruppo di 10 infetti è in grado di produrre 13 nuovi casi, mentre Rt = 0.7 indica che un gruppo di 10 infetti è in grado di produrre 7 nuovi casi. In altri termini R > 1 indica che ogni generazione di nuovi infetti è numericamente più grande della precedente.
Qualcuno ha proposto la seguente scala di valori associando ad ogni valore un colore e d un commento.
Queste righe non sono un trattato, ma mi auguro che possano aiutare chi non ha chiari questi concetti o non è familiare con la matematica.
Neanche io li conoscevo, ma dati i tempi mi sono informato e fatto aiutare dal mio bagaglio di studi (Fisica). Consiglio vivamente a chi è dubbioso sulla vaccinazione di informarsi esclusivamente da fonti scientifiche indipendenti. In queste cose non c’è nulla di esoterico. Come dire… gli aerei non volano grazie a misteriose ed imprecisate “energie” o grazie a oscuri complotti. Sfruttano le leggi della madre Fisica (la quale non ha colori politici).
ISAAC ASIMOV : C’è un culto dell’ignoranza negli Stati Uniti, e c’è sempre stato. Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi “la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza”.
M.R.
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