Cosa succede sui mercati – 15 Dicembre 2019

Arthur John George BROWN (1831-1913): Un nuovo peso. L’Abenomics colpisce ancora! Il Giappone ha lanciato un enorme intervento a sostegno dell’economia, in parallelo con l’aumento dell’IVA, assegnando un nuovo peso alla politica fiscale.

Si parla di 240 mld di dollari, pari al due per cento del PIL, che saranno spalmati nei prossimi due anni. 

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Cosa succede sui mercati – 30 Novembre 2019

Van Gogh (1853-1890): CAMPO DI GRANO CON CORVI. Una parte delle trattative tra Cina ed USA riguarda l’agricoltura. Il raggiungimento, o meno, di un accordo è un elemento molto importante per elaborare gli scenari di mercato dei prossimi mesi.

Gli indici azionari statunitensi segnano nuovi massimi prolungando un movimento che ormai ha superato i 10 anni e l’elaborazione dei possibili scenari futuri è un esercizio che appassiona sempre più gli analisti. Si riflette sul tipo di stimoli di cui potrà godere l’economia: monetario, fiscale o un mix . Si torna a parlare, per quanto in modo confuso… , di unione bancaria.

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Cosa succede sui Mercati – 31 Ottobre 2019

Arthur John ELSLEY (1860-1952): Imparando a nuotare. Negli ultimi 10 anni gli investitori hanno avuto vita facile. Nel proseguo è possibile che debbano tornare a fare più attenzione nell’individuare gli asset.

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita mondiale, crede però in un rimbalzo per il 2020 pur legandolo ad un calo delle tensioni commerciali ancora tutto da vedere. La Brexit resta un nodo da sciogliere. Dalla FED i mercati si aspettano molto. Riflessioni sui tassi negativi. Un breve aggiornamento sul processo a Trump.

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Cosa succede sui Mercati – 30 Settembre 2019

Felix Schlesinger (1833-1910): UNA MANO D’AIUTO. Nel suo ultimo discorso di fronte all’Europarlamento Draghi ha criticato, con forza, i membri dell’euro che hanno un attivo di bilancia commerciale chiedendo loro di aiutare l’economia globale con politiche fiscali espansive.

Dal punto di vista geopolitico i rischi aumentano e sono ben quattro le situazioni che potrebbero determinare un brusco calo dei mercati. Sul fronte economico le mosse delle autorità monetarie sembrano aver prodotto effetti positivi per quanto si stiano moltiplicando gli appelli alle autorità fiscali perché facciano la loro parte. Gli USA hanno fronti aperti verso la Cina, per le tariffe, e nei confronti dell’Iran ritenuto responsabile dell’attacco agli impianti petroliferi di Riyad. La Brexit resta un rischio calcolato, probabilmente male, dal nuovo governo. In Argentina le elezioni del prossimo mese porteranno un presidente assolutamente inviso ai mercati. Gli ultimi dati economici statunitensi sono positivi grazie alla FED.

Possiamo dire che Draghi abbia cercato di prendere di petto Berlino, il cui surplus commerciale è dell’8% ben superiore, da anni, alle regole europee, le quali parlano anche di surplus eccessivi e non solo di deficit!

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Cosa succede sui Mercati – 16 Settembre 2019

Cosa succede sui mercati 16settembre 2019

Jehan Georges VIBERT (1840-1902): HO TROVATO.

Il premier inglese potrebbe aver individuato il sistema per condurre in porto la Brexit anche senza un accordo con l’Europa.

La guerra delle tariffe continua anche se lo scenario più probabile non è quello che porta ad una recessione, in altre parole il livello dei dazi dovrebbe restare contenuto. Boris Johnson ha sospeso il parlamento per cercare di arginare le iniziative di chi vuole restare in Europa, ha dovuto poi chiedere nuove elezioni anche se difficilmente ci saranno nei tempi che auspica. La Germania rallenta. Per i mercati si parla di maggiore volatilità, ma, al momento, le principali case di investimento non parlano di inversione di tendenza. I tassi rimangono sotto zero e ha fatto molto discutere l’inversione della curva dei tassi statunitensi. Non mancano i timori di chi teme che le autorità monetarie possano non avere più strumenti a disposizione.

UBS stima al 30% la probabilità che una recessione inizi prima del 2020. Morgan Stanley parla di un aumento delle possibilità di una recessione. Entrambi non parlano, per ora, di un’inversione di tendenza dei mercati, ma di probabili correzioni nell’ordine del 10% e suggeriscono di aumentare il peso delle obbligazioni e/o delle azioni con un dividendo alto.

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Cosa succede sui Mercati – 6 Agosto 2019

William Powell FRITH (1819-1909): IL SEGNALE. Sono diversi i segnali che i mercati stanno cercando di analizzare per capire che direzione prendere!

La FED ha abbassato i tassi. La BCE continua a subire pressioni dalla Germania per non seguirne l’esempio. Il dialogo tra Xi e Trump continua ad essere difficile e la sua evoluzione potrebbe avere conseguenze sui futuri comportamenti delle autorità monetarie statunitensi. In sospeso ci sono anche le tariffe sulle auto europee. In Giappone Abe ha vinto ancora le elezioni e porterà l’IVA dall’otto al dieci per cento. Una Brexit senza accordo appare più vicina.

Lo schema delle trattative tra Pechino e Washington sembra ripetersi: al G20 si mostra la volontà di arrivare ad un accordo e successivamente si torna a litigare!

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Cosa succede sui Mercati – 8 Luglio 2019

Arthur ELSLEY (1860-1952): FALSO ALLARME. I timori relativi all’Italia e al confronto tra Pechino e Washington sono rientrati anche se sarebbe eccessivo dire che sono definitivamente rientrati.

Le pressioni su Huawei sono state in buona parte allentate e l’idea di applicare nuovi dazi appare rientrata. La Cina ha parlato di maggiori acquisti di soia americana, ma la quantità non sembra, come dire, quella necessaria. L’Italia ha evitato la procedura d’infrazione, ma è probabile che il tema venga risollevato nei prossimi mesi. In USA rimangono buoni i dati relativi al mercato del lavoro e si parla di ribassi dei tassi, resta impressionante il numero di titoli di Stato decennali con rendimento negativo. Gli investitori guardano con attenzione alla riunione della FED di fine luglio.

 Ad Osaka, così come era successo al G20 di Buenos Aires a dicembre… , è stata stabilità una tregua. Rimangono i dazi già introdotti non esiste una data di scadenza per le nuove trattative, ma non si estendono le tariffe e viene sostanzialmente graziata Huawei.

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Cosa succede sui Mercati – 9 Giugno 2019

Henry MOSLER (1840-1921): TEMPESTA IN ARRIVO. Nei giorni scorsi i mercati si sono indeboliti, sulla scia delle tensioni commerciali, giustificando il dubbio che sia in arrivo un’inversione di tendenza.

L’aumento delle tariffe tra Pechino e Washington sta entrando in vigore. Trump ha preso provvedimenti contro Huawei. Tensioni sullo spread e ragionamenti sulla ristrutturazione del debito italiano. La Brexit probabilmente sarà ancora rimandata.

Trump è stato in Giappone, che ha uno squilibrio commerciale con Washington di 60 miliardi, dove ha cercato di ottenere accordi a favore degli agricoltori statunitensi, ma senza successo. A luglio ci saranno elezioni nazionali ed inoltre il Giappone ha già accordi con l’Europa a cui ha aperto il mercato in cambio di agevolazioni per l’esportazione di auto.

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Cosa succede tra USA e Cina – 15 Maggio 2019

Arthur John Elsey: BEN PROTETTA. Trump è tornato a minacciare dazi verso la Cina. Difficile dire cosa succederà, ma l’idea di proteggere l’America, se applicata, potrebbe in realtà danneggiare l’economia mondiale. Tutto sembra destinato ad essere giocato in base a differenze culturali che, se esasperate, potrebbero portare a scenari di mercato diversi da quelli, per ora, considerati più probabili e tranquilli.

La Cina negli ultimi 40 anni ha fatto molti passi avanti e si sta muovendo in modo da farne ancora. Qualche economista attento alla storia sostiene che è stata assente per 200 anni, ma sta cercando di riprendere il suo posto nell’economia mondiale. Non va dimenticato che Cina vuol dire regno di mezzo (*).

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Cosa succede sui Mercati – 6 Maggio 2019

 

Giuseppe ARCIMBOLDO (1527-1593): CESTO DI VERDURE O GIARDINIERE. Molti economisti parlano di dati che si prestano a due letture diverse. Lo scenario più gettonato rimane quello di un’economia sostenuta da bassi tassi di interesse anche se non manca chi parla di un ciclo di espansione prossimo alla fine.

Il numero di occupati statunitensi ha superato al rialzo le aspettative ed altrettanto hanno fatto la crescita USA e l’andamento degli utili aziendali. Gli ottimisti parlano di una situazione ideale, garantita da un’inflazione assolutamente contenuta, che certamente potrebbe cambiare in seguito ad interferenze esterne, ma che, nel frattempo, è bene sfruttare! I pessimisti tendono più a descrivere l’evoluzione dei possibili scenari negativi che vedremo brevemente. Il punto sulla Brexit. Il 4 maggio 1919 in Cina.

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