Pianificazione e Protezione personale e famigliare
(Ovvero tutte le informazioni necessarie per raggiungere lo scopo ! )
PIANIFICAZIONE E PROTEZIONE FAMIGLIARE
Sai come funziona l’erogazione di un mutuo? Conosci le riflessioni da fare per decidere se scegliere un tasso fisso piuttosto che uno variabile? Conosci tutte le insidie di un passaggio generazionale e come puoi evitarle? Sai come si comporta la Tua polizza danni in rapporto all’eventuale cambio di valore dei beni che hai assicurato?
Pianificazione e Protezione: assicurazioni, mutuo, passaggio generazionale, regole di base per muoversi in banca e negli investimenti.
Assicurazioni:
Beneficio accettato Le polizze vita prevedono la designazione di un beneficiario che può, comunque, essere cambiato nel tempo a meno che non si offra al beneficiario la possibilità di accettare la designazione che in questo caso diventa irrevocabile.
Caricamento. È il costo applicato sui premi versati nei contratti assicurativi. In pratica si può assimilare alle commissioni di sottoscrizione di un fondo d’investimento.
Età assicurativa Modalità di calcolo dell’età dell’assicurato che prevede che lo stesso mantenga la medesima età nei sei mesi che precedono e seguono il suo compleanno.
Franchigia E’ quella quota di danno che l’assicuratore non paga e che resta a carico dell’assicurato. Può essere assoluta o relativa (detta anche semplice). La franchigia assoluta viene comunque decurtata dal risarcimento, nel caso di franchigia semplice non si ha diritto a risarcimento al di sotto di una certa cifra, superata la quale il risarcimento è pieno. Esiste poi lo scoperto assicurativo espresso sotto forma percentuale da calcolare sul danno ricevuto.
Fondo patrimoniale Un fondo che permette di proteggere il patrimonio della famiglia impedendo che sia assalito da chi abbia crediti relativi ad impegni non legati alla vita famigliare. Può essere adottato solo da coniugi e non tutti i beni possono esservi inseriti. Può essere usato solo per immobili, titoli di credito e beni mobili registrati (ad esempio automobili). In pratica permette di impedire che la casa venga pignorata per debiti relativi all’attività imprenditoriale di uno dei coniugi. Non serve se, ad esempio, si tratta di pagare un debito per una retta scolastica.
POLIZZA Long Term Care (LTC) Assicurazione che copre le spese derivanti dall’impossibilità di svolgere autonomamente le funzioni della vita quotidiana con conseguente menomazione dell’autosufficienza non necessariamente dovuta a malattia o infortunio ma anche a senescenza. Sono parametrate alla perdita di un numero minimo delle attività ordinarie della vita quotidiana: lavarsi, vestirsi ecc. Il premio annuo è detraibile nella misura del 19% con un tetto massimo di quasi 1300 euro. Ricordiamo che la detrazione interviene dopo il calcolo dell’imposta. La deduzione invece permette di diminuire l’imponibile.
Polizza TCM Polizza temporanea caso morte. In cambio del pagamento di un premio annuo l’assicurato ha la certezza di lasciare un capitale ai propri eredi in caso venisse a mancare entro un determinato arco temporale fissato in polizza. Tipicamente viene stipulata quando si sottoscrive un mutuo o quando si vuole garantire un futuro ai propri figli in età scolare. L’entità del premio cresce man mano che aumenta l’età iniziale del sottoscrittore e, ovviamente, del capitale che si intende assicurare. Al di sopra di un certo importo e/o di una certa età la compagnia assicurativa può chiedere una visita medica dal cui esito dipende l’accettazione o meno della proposta di polizza e l’entità del premio da pagare ogni anno che potrebbe variare rispetto a quello inizialmente indicato. Va, comunque riempito un questionario sanitario. Il premio pagato annualmente è detraibile nella misura del 19% e con un tetto massimo di 530 euro. Ricordiamo la differenza tra deduzione e detrazione: nel primo caso si sottrae all’imponibile nel secondo si interviene dopo il calcolo dell’imposta a cui si sottrae l’importo.
Somma assicurata: a valore intero, primo rischio assoluto o primo rischio relativo. Alcune polizze assicurative del ramo danni , ad esempio quelle contro i furti in casa o l’incendio e scoppio, prevedono modalità diverse per calcolare l’eventuale risarcimento a cui si ha diritto in rapporto alle modifiche di valore che il bene può subire nel tempo. Le polizze stipulate a valore intero prevedono che l’importo assicurato coincida col valore reale della cosa assicurata. In presenza di oscillazioni di mercato, ad esempio per il valore di un quadro, la polizza deve essere rivista annualmente. Se il valore assicurato è diverso da quello reale viene applicata la cosiddetta regola proporzionale. Potrebbe ad esempio verificarsi che una casa sia assicurata per 200 ma il suo valore sia 250, in presenza di un danno, ad esempio, di 100 il rimborso sarebbe pari a 80 : 200/250= 0,8 . Se la formula è quella del primo rischio assoluto viene comunque risarcito il danno subito indipendentemente da scostamenti di valore. Il valore assicurato è una specie di tetto del danno massimo che si pensa di poter subire sempre inferiore al valore complessivo del bene. Se si adotta la formula a primo rischio relativo al momento della stipula alla compagnia dovranno essere comunicati due dati il valore assicurato ed il valore assicurabile quello cioè di tutte le cose oggetto di polizza ( nella valore intero si comunica solo il valore del bene assicurato, in quella a primo rischio assoluto solo la somma assicurata). Se al momento del sinistro il valore dei beni assicurati risulta superiore a quello indicato in polizza l’indennizzo viene ridotto in proporzione. Vediamo un esempio: in un furto di 15.000 euro. La somma assicurata è 20.000 mentre il contenuto di quanto presente in casa è stato dichiarato pari a 50.000. Il danno verrà liquidato per intero? Possono verificarsi due ipotesi. 1) Se al momento del sinistro, dalla perizia risulta che il contenuto è inferiore o pari a 50.000 ci ritroviamo nei parametri che abbiamo inizialmente comunicato all’Assicuratore, quindi il danno sarà interamente indennizzabile. 2) Se dalla perizia risulta che il contenuto ha in realtà un valore di 70.000, avendo inizialmente comunicato un valore di 50.000, siamo in sottoassicurazione. Sarà perciò applicata la regola proporzionale e il danno verrà liquidato in proporzione al minor valore che abbiamo comunicato. In ogni caso l’assicuratore non liquiderà mai una somma superiore ai 20.000 euro concordati come indennizzo massimo.
Ramo uno Sono polizze vita di ramo primo chiamate anche rivalutabili o a capitale garantito. Hanno un rischio estremamente contenuto e , stante le ultime novità macroeconomiche… hanno un rischio inferiore a quello di un conto corrente. Dati i vantaggi che offrono non sono facilmente disponibili. Fino a pochi anni fa, stante il panorama dei tassi, riuscivano anche a garantire un rendimento; adesso offrono soltanto la garanzia della restituzione del capitale, a patto che si detenga lo strumento per un periodo che può essere più o meno lungo. Possiamo dire che si va da un anno a tre anni ed in ogni caso il capitale si può sempre recuperare con una penale che, trascorso un tempo ragionevole, è generalmente superata dagli interessi. Stante i tassi attuali è ragionevole aspettarsi oltre alla protezione del capitale un piccolo rendimento. Tra le principali critiche c’è quella che parla di caricamenti alti (commissioni di ingresso). Ciò che le rende diverse dalle altre polizze è che hanno la possibilità di mantenere i titoli in portafoglio al costo storico Inoltre, non prevedono il pagamento del bollo, pari come sappiamo allo 0,2 per mille sugli investimenti e non rientrano nell’asse ereditario. I critici fanno notare che i nuovi sottoscrittori danneggiano quelli già entrati perché i tassi alti ottenuti dai vecchi titoli in portafoglio devono essere distribuiti tra più soggetti e questo è il motivo per cui, anche su indicazione delle autorità di controllo, spesso vengono collocate in un arco temporale limitato. Come detto, in quanto polizze vita non rientrano nell’asse ereditario.
Mutuo
Ammortamento francese E’ il più usato nei contratti di mutuo . Prevede che la quota di interessi nella rata sia inizialmente alta per poi decrescere fino alle ultime rate che, in pratica, sono costituite solo dal rimborso del capitale. Si tratta di una caratteristica che va tenuta ben presente nella scelta tra tasso fisso o variabile quando si chiede un mutuo. Un rialzo dei tassi . che intervenga dopo la prima fase di vita del mutuo, potrebbe non giustificare la scelta di contrarre un mutuo a tasso fisso che è sempre più alto di quello variabile all’atto della sottoscrizione.
Mutuo (aspetti operativi) Il mutuo prevede che una banca presti del denaro ad un cliente, detto mutuatario, per permettergli di comprare o ristrutturare una casa su cui mette un’ipoteca, generalmente per un importo ben superiore al mutuo erogato, per garantirsi il rientro del capitale. Ogni banca ha un proprio protocollo per la concessione del finanziamento. In linea di massima i documenti necessari sono: atto di provenienza dell’immobile, la mappa catastale, il certificato contestuale (stato di famiglia e residenza) e la dichiarazione dei redditi. La banca tiene conto delle spese per mantenere tutti i membri della famiglia a carico del richiedente e per pagare eventuali impegni pregressi (rata auto o simili). Tendenzialmente oltre alla dichiarazione dei redditi vuole vedere gli estratti conto e si riserva il diritto di chiedere qualsiasi documento ulteriore ritenga utile a valutare la capacità di rimborso del mutuatario e/o degli eventuali garanti, la capacita reddituale di questi ultimi non viene mai considerata al 100% a volte scende fino al 30% inoltre non possano avere più di 70 anni (queste ultime due variabili possono cambiare da banca a banca) . Il garante deve sapere che la rata viene caricata a suo nome nella centrale rischi quindi qualora richiedesse altri prestiti potrebbe vederseli rifiutati. In genere i contratti di mutuo ormai prevedono la possibilità che una o più rate rata vengano saltate, previa comunicazione, senza nessuna conseguenza né interesse di mora. Oltre alla polizza incendio e scoppio, obbligatoria per legge, può essere il caso di contrarre una polizza TCM (temporanea caso morte per evitare che agli eredi rimanga il mutuo da pagare in caso di premorienza) e una polizza protezione mutuo. Tutte e tre queste polizze possono essere sottoscritte anche con un istituto diverso da quello che concede il mutuo e vanno valutate con attenzione in merito alle coperture garantite soprattutto per infortuni e perdita della capacità reddituale. Quando si accende un mutuo si è tenuti al pagamento di un’imposta sostitutiva pari al due per cento del mutuo, percentuale che scende allo 0,5% se si tratta di prima casa. Una volta accertata la capacità di rimborso (a volte anche prima per ridurre i tempi) la banca fa valutare la casa da un perito al fine di determinare il rapporto tra importo richiesto e valore dell’immobile (LTV: Loan To Value in inglese) un valore che può assumere importanza anche per determinare il costo del mutuo oltre che la fattibilità. In caso di ristrutturazione si dovranno, ovviamente, produrre i preventivi ed è bene tenere presente che il valore della casa calcolato dal perito sarà quello della casa ante ristrutturazione eventualmente persino parzialmente distrutta se la ristrutturazione prevede un simile passaggio. Il mutuo verrà poi erogato a tranche man mano che il perito certificherà lo stato di avanzamento lavori. Esiste un’età massima da avere al termine del mutuo, generalmente è pari ad 80 anni. La durata massima concessa è di 30 anni. Il tasso del mutuo generalmente aumenta per le scadenza più lontane. Non sempre viene erogato più dell’80% del capitale necessario ad acquistare l’immobile; il resto deve essere nella disponibilità di chi chiede il mutuo ed è possibile che la banca ne chieda evidenza. Ai giovani, indicativamente chi ha meno di 35 anni, qualche banca offre la possibilità di pagare solo gli interessi per qualche anno. Di fatto il mutuo comincia quando si paga la rata completa e le rate di solo interessi possono essere considerate, mutatis mutandis, alla stregua di un affitto. Esiste poi il meccanismo di garanzia giovani in base al quale lo Stato può prestare garanzie a chi non ha un reddito adeguato.
Polizza incendio e scoppio Obbligatoria per legge quando si accende un mutuo. Viene assicurato il valore di ricostruzione della casa che è stabilito dallo stesso perito che comunica alla banca il valore commerciale dell’immobile.
Prestito ipotecario vitalizio Un istituto introdotto nel nostro ordinamento all’inizio del 2016 e presente da tempo all’estero (reverse mortagage) . Consente a chi ha più di 60 anni di ottenere liquidità ponendo un’ipoteca su un’immobile in cui abita. Il prestito può essere rimborsato completamente a scadenza oppure prevedere il pagamento degli interessi. La scadenza è quella della morte dell’ultimo intestatario. La somma erogabile è legata all’età del richiedente (minore l’età e minore sarà l’importo) e al valore dell’immobile. Gli interessi, in questa particola forma di finanziamento, non sono esenti dall’anatocismo e, quindi, di anno in anno, se il debitore non chiede di pagarli quando è in vita, si cumulano al capitale da restituire. Sono interessi molto più alti rispetto a quelli di un mutuo normale. Gli eredi avranno poi 12 mesi di tempo per pagare il debito altrimenti l’immobile viene sottoposto ad una procedura di vendita che garantisce più la banca che loro. Se il valore della vendita dovesse eccedere quello del debito la differenza va agli eredi in caso contrario ci rimette la banca. In pratica rispetto alla vendita della nuda proprietà garantisce agli eredi la possibilità di riscattare l’immobile se possono farlo.
Scambio Trasferimento di un mutuo da una banca ad un’altra che accordi migliori condizioni finanziarie con possibilità di aumentare, seppur di poco, l’importo e di cambiare gli intestatari.
Surroga Trasferimento di un mutuo da una banca ad un’altra che accordi migliori condizioni finanziarie lasciando invariati gli intestatari e il debito residuo.
Passaggio generazionale:
Azione di riduzione E’ lo strumento concesso dal legislatore per tutelare i diritti dei legittimari qualora siano stati lesi in sede testamentaria. Si prescrive in 10 anni dall’apertura della successione. Inizialmente interviene sulle disposizioni testamentarie e successivamente sulle eventuali donazioni: ove fossero più di una l’ultima viene colpita per prima. L’azione spetta al legittimario o ai suoi eredi ed aggredisce proporzionalmente quanto assegnato ad altri.
Beneficio di inventario Permette di non confondere il proprio patrimonio con quello della persona da cui si accetta l’eredità con beneficio di inventario per evitare di essere chiamato a pagare debiti per un importo maggiore rispetto a quello ereditato. Esiste una particolare disciplina da seguire per evitare di incorrere nell’accettazione automatica dell’eredità. In particolare l’erede deve fare l’inventario dei beni entro tre mesi, salvo proroghe, e non li può usare prima. In assenza di informazioni precise circa il patrimonio del de cuius ci sono 10 anni per dichiarare di accettare con beneficio di inventario. Una volta presentato l’inventario ci sono 40 giorni di tempo per accettare o meno l’eredità.
Donazione La donazione, secondo quanto riporta il codice civile all’art 769, è un contratto col quale una parte, per spirito di liberalità, ne arricchisce un’altra. Deve essere stipulata per atto pubblico a pena di nullità. Ne esistono sette diverse tipologie ciascuna con delle specifiche caratteristiche.
Donazione rimuneratoria, modale, con riserva di usufrutto, con riserva di disporre, con dispensa dalla collazione, con apposizione di condizione e con patto di riversibilità (in caso di premorienza del ricevente). La donazione può essere un’alternativa al testamento, può comportare delle limitazioni sulla disponibilità del bene donato, può essere quasi sempre revocata se il donatario si rivela indegno oppure per sopravvenienza di un figlio. Può essere diretta o indiretta; la seconda ha meno vincoli ed è più semplice da effettuare nei casi in cui è possibile usarla (si veda la scheda dedicata nella sezione informarsi del blog).
Intestazione di immobile in nome altrui Donazione indiretta che prevede che un immobile venga intestato, ad esempio, a nome del figlio pur se acquistato con i soldi del padre. E’ esente dall’imposta di successione e non assorbe franchigia. Non è a rischio di richiamo per liti successorie al momento della morte di chi ha pagato.
Patto di famiglia Introdotto nel nostro ordinamento nel 2006 tende a tutelare quelle situazioni in cui l’imprenditore abbia timori di non riuscire a gestire il passaggio generazionale verso i discendenti più meritevoli. Deve essere stipulato per atto pubblico a pena di nullità e devono partecipare tutti i soggetti legittimari (mentre gli eredi legittimi sono tutti coloro che possono essere eredi per legge, i legittimari, anch’essi eredi legittimi, sono gli unici che godono della legittima ossia di una quota di eredità stabilita ex legis).
Successione legittima e testamentaria La successione si dice legittima quando avviene secondo quanto previsto della legge ossia in assenza di un testamento. Si dice testamentaria quando il de cuius ha redatto un testamento. Scrivere un testamento può avere delle conseguenze positive. Evita che i beni arrivino indivisi agli eredi: a titolo di esempio, nel caso di una famiglia composta da padre, madre e due figli, se non si decide diversamente, tutti i beni andranno per quote di un terzo al coniuge e ai due figli. Il Testamento inoltre permette di gestire la quota disponibile. In mancanza di eredi legittimari, quelli cioè a cui la legge assicura una parte dell’eredità (coniugi, figli e genitori se in vita), con il testamento si può evitare che l’eredità vada a parenti lontani non graditi o allo Stato che diventa erede universale per legge in assenza di testamento ed in assenza di eredi legittimi fino al sesto grado.
Tasse di successione L’Italia, sotto questa particolare fattispecie (!), è un paradiso fiscale. Ci sono già diversi progetti di legge per aumentarle. Si parla sia di ridurre la franchigia sia di aumentare le aliquote. Al momento per i figli esiste una franchigia di un milione di euro ed un’aliquota del 4%(*). Ci sono poi da pagare le imposte di registro sugli immobili che prevedono esenzioni per la prima casa. Vi sono diverse situazioni in cui vige l’esenzione: i titoli di Stato italiani e di altri paesi UE, le aziende, i rami di azienda o le quote di controllo in società di capitali, se i parenti in linea retta o il coniuge proseguono nell’esercizio dell’attività per un periodo di almeno cinque anni dalla data del trasferimento, i veicoli iscritti nel registro automobilistico, il TFR che è sottoposto ad una tassazione separata ossia più favorevole di quelle che risulterebbe dalle normali aliquote, anche le prestazioni erogate dai fondi di previdenza complementare hanno delle agevolazioni. Infine le polizze vita sono esenti per la parte di premio conferito mentre pagano le imposte sugli interessi. Su queste ultime si è già acceso un faro teso ad individuare polizze dove il contenuto finanziario possa essere prevalente rispetto a quello assicurativo.
Tutto questo fa sì che l’apporto al bilancio pubblico sia contenuto rispetto agli altri paesi europei. Un recente studio dell’Osservatorio dei Conti Pubblici ha evidenziato come l’Italia rispetto, a Francia, Germania, Regno Unito e Spagna incassi un quinto. Per capire meglio cosa significa in pratica questa differenza facciamo un esempio. Consideriamo un’eredità del valore di 1 milione di euro lasciata da un genitore al figlio:
In Italia la franchigia di 1 milione, destinata singolarmente ad ogni erede, è sufficiente a evitare completamente l’imposizione. In Spagna l’imposta sarebbe di 335mila euro, in Francia di 270mila, nel Regno Unito di 245mila e in Germania di 115mila.
Di seguito gli ultimi interventi legislativi sull’imposta per le successioni e le donazioni in Italia (ISD).
E’ stata introdotta, con questo nome, a partire dall’inizio del 1991, con aliquote progressive comprese tra il 3 e il 33 per cento e una franchigia complessiva di 250 milioni di lire. Nel 2000 il Governo Amato ha ridotto fortemente la portata dell’imposta, passando da una franchigia unica complessiva a franchigie per ciascun beneficiario, ognuna del valore di 350 milioni di lire, e riducendo le aliquote all’intervallo attuale del 4-8 per cento senza più progressività. Dopo questo primo ridimensionamento l’imposta fu completamente abolita nel 2001 dal Governo Berlusconi e infine, nel 2006, il Governo Prodi reintrodusse la ISD sul modello di quella in vigore prima dell’abolizione, aliquote basse e franchigie individuali elevate, con una struttura in piedi ancora oggi.
Infine va considerato che, nel determinare quanto ammonta il trasferimento di ricchezza, il valore degli immobili viene calcolato non secondo il loro prezzo di mercato, ma in base al loro valore catastale. Siamo in attesa di una riforma del Catasto mai attuata, nonostante le raccomandazioni delle istituzioni europee. Il valore catastale attuale rimane , quindi, inferiore al valore di mercato, riducendo quello complessivo dell’asse ereditario o della donazione a cui applicare l’imposta di successione
(*) ci sono diverse aliquote e diverse esenzioni a seconda del grado di parentela. L’aliquota massima, destinata agli estranei, è dell’8% senza alcuna esenzione. Vi è poi quella intermedia, pari al 6%, destinata alla maggior parte di parenti ed affini. A fratelli e sorelle spetta anche una franchigia di 100.000 euro a testa vale la pensa ricordare che non sono eredi legittimari, ma solo legittimi sono, cioè, indicati dalla legge e possono essere esclusi mediante testamento.
Regole di base per muoversi in banca e negli investimenti
Asset Allocation La destinazione delle somme investite. In altri termini la distribuzione delle somme investite in attività finanziarie specifiche. Spesso si specifica quali: in base a determinati criteri come settori merceologici, aree geografiche e scadenze (nel caso dei titoli obbligazionari).
Banca depositaria Banca che ha il compito di verificare che le attività di un fondo comune di investimento siano gestite secondo criteri conformi alla legge. Non interviene sulla bontà delle scelte di investimento, ma impedisce che ci siano distrazioni di fondi dal patrimonio dei sottoscrittori.
Bail-in/Bail-out Salvataggio con fondi individuati all’interno di un istituto di credito (azionisti, obbligazionisti, correntisti ) oppure con fondi trovati all’esterno (dalla fiscalità generale). Sono tutelati dalla legge, salvo trovare i fondi che non sono accantonati, i singoli correntisti fino a 100.000 euro.
Benchmark Il benchmark è un parametro di riferimento adoperato per giudicare il rendimento di un fondo comune di investimento. La performance viene giudicata buona, anche quando è negativa, se supera il parametro di riferimento (se perde di meno). Di solito è costituito da un indice borsistico o da una combinazione di indici. Ogni strumento di investimento ne ha uno.
Beni rifugio Sono attività che tendno a non perdere il proprio valore nelle fasi di forte tensione sui mercati finanziari. Quelle considerate tali per antonomasia sono l’oro e, ancora meglio, i Treasuries ossia i titoli di Stato statunitensi con scadenza decennale. Nella fasi di forte incertezza dei mercati gli operatori tendono a vendere tutto il resto per comprarli.
Burden Sharing (peso condiviso) Una sorta di bail-in in tono minore. In determinare condizioni un istituto di credito può ottenere una ricapitalizzazione precauzionale a patto che prima venga assorbito il patrimonio degli azionisti e degli obbligazionisti subordinati. In questa fattispecie non vengono coinvolte le obbligazioni senior e neanche i correntisti sopra i 100.000 euro.
BTP Buoni del Tesoro Poliennali. Titoli di Stato a tasso fisso con cedola fissa posticipata pagata semestralmente. I BTP possono essere emessi con scadenze a 3, 5, 7,10, 15, 20, 30 e 50 anni. Più lontana è la scadenza più possono subire oscillazioni di prezzo al variare dei tassi di interesse. Come è noto esiste una variazione inversa tra andamento dei tassi e quotazioni dei titoli: se i tassi di interesse salgono i prezzi scendono. Per le scadenze decennali a spanne si può dire che ogni variazione di un punto percentuale comporta una variazione di 4 punti del prezzo . Per comprendere il rapporto tra prezzo e rendimento bisogna pensare che in ogni momento chi partecipa al mercato deve ricevere lo stesso tasso di interesse. Se un titolo ha una cedola più alta o più bassa rispetto a quello stabilito dal mercato sarà necessario un aggiustamento che si ottiene grazie alla variazione di prezzo del titolo.
CAC (clausole di azione collettiva) A dicembre 2012 è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale un decreto del MEF. Prevede che per i titoli emessi dall’inizio del 2013 con scadenza superiore ai 12 mesi lo Stato possa individuare una quota, pari al 45% di quelli emessi nell’anno , su cui cambiare unilateralmente le condizioni di rimborso nel caso abbia delle difficoltà.
CET1 L’acronimo CET1 ratio sta in realtà per Common Tier Equity 1 ratio ed è il maggiore indice di solidità di una banca. Questo rapporto, espresso in percentuale, viene calcolato rapportando il capitale ordinario versato (Tier 1) con le attività ponderate per il rischio.
Cosa significa in sintesi questo rapporto? In sostanza il CET1 ratio ci dice con quali risorse l’istituto oggetto di valutazione riesce a garantire i prestiti concessi ai clienti ed i rischi rappresentati dai non performing loans.
DSP2 (Direttiva sui servizi di pagamento) E’ la direttiva, entrata in vigore in Italia il 14 settembre 2019, che ha portato diverse novità nel rapporto che abbiamo con le banche. Volendo fare una rapida carrellata, ci ha portato a dover seguire un criterio di accesso diverso, e più sicuro, ai nostri conti correnti on line, mandando in pensione quella che veniva definita chiavetta di plastica su cui leggere il codice da usare una sola volta. Consentirà anche di autorizzare la banca a diffondere i propri dati presso altri istituti bancari e non. Ci potranno essere addebiti diretti in conto corrente senza passare dalle carte. Naturalmente i dati ci appartengono e qualsiasi operazione di condivisione dovrà essere autorizzata. Sarà possibile a tutti, vi sono servizi che già lo consentono per la clientela più facoltosa, concentrare su un’unica piattaforma i diversi conti correnti e sarà più facile trasferire informazioni quando, ad esempio, si chiede un prestito od un mutuo e si devono produrre gli estratti conto.
Euribor Tasso d’interesse, applicato ai prestiti interbancari in euro non garantiti, calcolato giornalmente come media semplice delle quotazioni rilevate su un campione di banche con elevato merito di credito. Quello a tre mesi è generalmente usato nei mutui a tasso variabile dove viene aggiunto ad uno spread fisso stabilito da ogni contratto di mutuo. Ultimamente è negativo ed in molti contratti di prestito viene inserito il cosiddetto floor ( pavimento ) per indicare che lo spread non viene intaccato dal tasso negativo.
FATCA (Foreign Account Tax Compliance Act) Accordo internazionale, promosso e spinto dagli USA, teso a contrastare l’evasione fiscale realizzata da cittadini e residenti statunitensi mediante intermediari non USA.
Finanza comportamentale Recentemente il Nobel per l’economia è stato assegnato ad esperti di questa disciplina che tende ad evidenziare quando sia importante gestire le proprie emozioni nel corso di un investimento finanziario. Uno dei gestori più affermati di fondi di investimento ricorda sempre che nonostante il suo fondo abbia riportato guadagni ottimi solo una parte dei sottoscrittori ne ha beneficiato (quelli che non si sono lasciati prendere dalla tentazione di vendere di fronte ad un ribasso delle quotazioni).
Flat tax Aliquota fiscale unica. Pensata con l’idea di abbassare le tasse ai ricchi nella convinzione, per altro non del tutto verificata, che l’aumento della spesa delle classi più abbienti avrebbe favorito anche le altre. Secondo tutti gli economisti genera un buco nelle entrate fiscali nei primi due anni, anche successivamente secondo i critici. All’inizio devono, comunque essere trovate delle entrate compensative per lo Stato che probabilmente dovrà tagliare una serie di agevolazioni usate per lo più dalle classe medie.
Floor Floor, pavimento in inglese. E’ un livello al di sotto del quale un tasso non scenderà. E’ stato usato dalle banche per indicare che l’euribor negativo non avrebbe diminuito gli spread.
Fondo armonizzato Fondo d’investimento di diritto italiano ed estero assoggettato per legge comunitaria ad una serie di vincoli sugli investimenti allo scopo di contenere i rischi e salvaguardare i sottoscrittori. I fondi non armonizzati hanno una maggiore libertà d’investimento. La maggiore libertà si riferisce principalmente alla tipologia di strumenti finanziari in cui è investito il patrimonio del fondo. Ad esempio i fondi non armonizzati possono investire in strumenti derivati per la copertura dei rischi per un ammontare totale superiore al valore netto del fondo. Tra i fondi non armonizzati ci sono i fondi hedge indirizzati ad un pubblico di investitori con risorse finanziarie elevate e con una conoscenza degli strumenti finanziari adeguata al tipo di rischio associato.
Fondo comune di investimento Uno strumento che, mettendo insieme i risparmi di molti piccoli investitori , consente di ottenere un’adeguata diversificazione anche avendo poche somme a disposizione.
Fondi total return o flessibili Sono quei fondi che non hanno vincoli di asset allocation. Per meglio dire non devono seguire un benchmark, elemento base per riconoscere la professionalità di un gestore, legato ad un indice azionario o obbligazionario e possono, quindi a titolo di esempio, abbandonare completamente il mercato azionario se il gestore ritiene che questo debba scendere.
Fondo sovrano Fondi di investimento controllati dai governi. Al primo posto, per masse gestite, c’è quello della Norvegia che dispone dei proventi petroliferi.
Gestione attiva Si fa riferimento ad un tipo di investimento che si muove durante la propria vita nel tentativo di migliorare la performance. I fondi definiti flessibili o a total return ricadono in questa categoria. Gestione passiva Si fa riferimento ad un tipo di investimento che preferisce non ritornare sull’iniziale composizione dell’asset allocation. I fondi definiti a benchmark ricadono in questa categoria, negli articoli relativi alla consulenza presenti nel blog sono disponibili approfondimenti).
GPF Gestione patrimoniale in fondi si tratta di una gestione che viene fatta acquistando e movimentando fondi di investimento anziché singoli titoli.
GPM Gestione patrimoniale in titoli. Destinata a chi ha a disposizione cifre rilevanti grazie alle quali può ottenere una adeguata diversificazione senza unire il proprio patrimonio a quello di altri.
index-linked Prodotti finanziari-assicurativi che hanno un rendimento legato alla performance di un “sottostante” predefinito. Il sottostante può essere ogni tipo di indice o di prezzo: di solito, i sottostanti più usati sono indici di borsa, prezzi di un paniere di azioni, indici di inflazione, rapporti di cambio tra valute.
Interesse composto Nel caso di un investimento si tratta dell’interesse che produce a sua volta interesse. In altri termini alla fine di un periodo non viene ritirato l’utile maturato, ma viene invece reinvestito; ciò contribuisce a far crescere il capitale totale investito e a far maturare un ulteriore interesse nel periodo di riferimento successivo.
Imposta di bollo Rientra tra le imposte indirette, quelle cioè che si rivalgono sul capitale “in occasione di manifestazione indiretta della capacità contributiva” ovvero mediata attraverso atti. Sul conto corrente è pari a 34,20 euro annui se il cliente è una persona fisica oppure se è un cointestatario o una ditta individuale; 100 euro annui se si tratta del conto corrente o deposito di una società. Se la giacenza media del conto corrente o del libretto postale è inferiore a 5mila euro non si paga l’imposta di bollo. Lo Stato prevede l’applicazione di un’imposta di bollo pari allo 0,20% su base annua anche tutti i prodotti finanziari, sono escluse le polizze vita ed i fondi pensione.
indice di Sharpe Dal nome dell’economista che lo ha formulato, è una misura di rendimento aggiustata per il rischio, calcolata come rapporto tra il differenziale di performance rispetto a quella dell’investimento privo di rischio e il differenziale di volatilità; è un indicatore di sintesi della qualità di una gestione. Più è alto migliore è la gestione.
MIFID2 MIFID è un acronimo che sta per Market in Financial Instruments Directive. Una direttiva introdotta dall’Europa per tutelare il risparmio. Mifid2, in vigore dall’inizio del 2018, ha preso il posto della precedente direttiva MIFID del 2007 evolvendola ed ampliandone il campo d’azione. Tra le altre cose definisce la consulenza, il perimetro di azione degli intermediari nei confronti dei loro clienti ed impone che all’investitore venga fatto compilare un modulo per individuare il suo profilo di rischio, al quale l’intermediario dovrà attenersi scrupolosamente.
obbligazione strutturata Titolo di debito, composto da una componente obbligazionaria e una derivativa.
Obbligazione zero coupon Obbligazione che non distribuisce cedola. Il rendimento è dato dalla differenza tra il prezzo di emissione e quello di rimborso. Lo sono, ad esempio, i BOT.
OMI Osservatorio mercato immobiliare. Un archivio, gestito dalla Agenzia delle Entrate, che permette di ottenere la quotazione media di un immobile in tutte le aree geografiche del paese.
PIR La legge di bilancio del 2016 ha lanciato i Piani individuali di risparmio (PIR) intendendo creare uno strumento che permettesse alle diverse forze del paese di remare insieme per aiutare l’economia. In pratica si propone un patto ai risparmiatori che si vedono offrire delle agevolazioni fiscali in cambio della disponibilità ad investire in Italia ed in particolare nelle piccole e medie imprese. Ogni cittadino italiano, minorenni compresi, può associare al proprio codice fiscale un piano di risparmio. Le somme coinvolte sono esentate subito dall’imposta di successione e non vengono colpite dal capital gain se l’investimento dura almeno 5 anni. Nel piano si può investire fino ad un massimo di 30.000 euro l’anno ed in totale non si possono superare i 150.000 euro. Per usufruire di questa agevolazione bisogna che le somme siano investite per il 70% in azioni o obbligazioni emesse in Italia. Di tale percentuale almeno il 30, vale a dire il 21 per cento del totale, deve andare ad aziende non appartenenti all’indice FTSE MIB composto dalle prime 40 aziende quotate a Milano. La finanziaria 2019 ha introdotto novità per spingere gli investimenti in venture capital. Elemento che potrebbe accentuare il cosiddetto bias home dell’investimento.
Punti base Spesso quando si parla di modifica dei tassi da parte delle autorità monetarie si ci esprime citando i punti base. Un punto base è la centesima parte di un punto percentuale.
Rating Il rating è un esame che viene fatto a tutti quelli che intendono chiedere un finanziamento sui mercati. Al di là delle polemiche di cui periodicamente viene fatto oggetto, è uno strumento indispensabile per gli investitori internazionali che non hanno modo di studiare attentamente tutti i bilanci per decidere se effettuare o meno un investimento e si affidano quindi a questa valutazione sintetica.
Ristrutturazione del debito Nel caso che un debitore non riesca più a restituire il debito nei termini previsti, può arrivare ad accordi con i creditori proponendo di rimborsare solo una parte del prestito, di diminuire gli interessi o di aumentare le scadenze.
SICAV ( società di investimento a capitale variabile ) Ai fini dell’utilità generalmente percepita dalla maggior parte degli investitori non ha differenze con i fondi comuni di investimento. In teoria attribuisce ai sottoscrittori maggiori poteri quali quelli di esercitare i diritti amministrativi delle azioni. Nei fondi comuni il risparmiatore detiene le quote del fondo non le azioni da questo acquistate. Nei fondi è il gestore che può andare in assemblea ad esercitare il diritto di voto, nelle Sicav può andare il singolo risparmiatore che acquista le azioni delle società e non le quote di un fondo.
Società Fiduciaria Permette di inserire uno schermo tra i terzi ed il titolare effettivo di una data attività. L’anonimato non è opponibile alle autorità tributarie o giudiziarie. Può essere utile in molti casi in un’ottica di protezione patrimoniale, ma anche, ad esempio, per comprare un’attività imprenditoriale senza che la concorrenza ne sia a conoscenza.
Sottostante L’attività, finanziaria o reale, il cui andamento determina il valore del titolo derivato si di essa basato. Il caso più clamoroso degli ultimi è stato forse quello di alcune polizze index linked che avevano come sottostante il titolo Lehman. In qualche caso le polizze sono state rimborsate anche dopo il ricorso ai tribunali, ma comunque i risparmiatori hanno subito dei disagi.
Spread E’ una differenza tra tassi di interesse. Di norma si usa per il divario tra rendimenti di titoli. Solitamente si riferisce alla differenza tra i rendimenti di titoli di Stato con scadenza decennale, il più citato a questo proposito è quello che riporta la differenza tra quanto paga la Germania per collocare i Bund e quando offre l’Italia ai suoi sottoscrittori. Può indicare anche la differenza tra i rendimenti dei titoli di Stato e di quelli emessi dalle aziende: quanto più è ridotto tanto più lo stato di salute dell’economia è buono. Vuol dire che le aziende vengono ritenute affidabili quasi quanto lo Stato e non devono pagare un extra rendimento per finanziarsi. Può essere usato anche per indicare l’incremento di tasso da pagare rispetto ad un tasso di riferimento quando si restituisce un mutuo.
TAEG Tasso effettivo globale sui prestiti erogati da banche e finanziarie. E’ calcolato tenendo conto, oltre che degli interessi, anche di tutti gli altri oneri accessori che gravano sul prestito (spese d’istruttoria, spese ipotecarie, diritti fissi, spese d’incasso, ecc.) che aumentano l’onere effettivo sostenuto dal debitore. Per legge il TAEG va evidenziato nei contratti e nei documenti pubblicitari per dare la massima trasparenza alle operazioni (il cui costo non può essere percepito come costituito dal solo tasso d’interesse).
Target price Prezzo che, secondo un analista, un titolo raggiungerà in un determinato lasso di tempo. I giudizi base espressi sono: Buy, Hold e Sell. Comprare, tenere la posizione e vendere. L’acquisto di un singolo titolo va sempre valutato con attenzione in quanto diventa complicato raggiungere una diversificazione. In realtà gli studi sono destinati agli investitori professionali per quanto non sia complicato procurarsene uno anche se, in genere, non di quelli appena usciti.
Trust Istituto non presente nella legislazione italiana ma che può essere usato, in virtù della convenzione dell’Aja dal 1985, assorbendo la legislazione dello Stato, generalmente di diritto anglosassone, da cui si intende mutuare il regolamento. Prevede l’affidamento riposto da un soggetto (disponente o settlor) su di un altro (trustee) a cui viene trasferito un patrimonio che viene posto dunque sotto il suo controllo e che viene da lui gestito per il raggiungimento delle finalità che il disponente gli ha chiesto di perseguire nell’interesse di un terzo. Il disponente può coincidere con una delle altre due figure, ma non è possibile che un unico soggetto le riunisca tutte. I beni che si vogliono vincolare in trust escono dalla disponibilità di chi istituisce il trust ed entrano in quella del trustee, il quale li riceve per realizzare la finalità che gli è stata indicata pur non diventando suoi a tutti gli effetti. Se muore i suoi eredi non possono farli propri, se fallisce non entrano nella massa fallimentare e così via: è quell’effetto del trust che i giuristi chiamano “segregazione”. Al trustee non vengono impartiti ordini precisi: sta a lui decidere di volta in volta cosa è meglio per raggiungere l’oggetto del trust. In realtà molti degli scopi per cui si pensa al trust, primo tra tutti quello successorio, possono essere raggiunti anche con altri mezzi più semplici ed accessibili ricorrendo per esempio ad un opportuno mix di donazioni, intestazioni fiduciarie od altri strumenti.
Unit Linked Prodotto finanziario-assicurativo le cui prestazioni sono espresse in quote di fondi di investimento.
VAR (Value at Risk) Calcola la massima perdita potenziale teorica di un investimento in un dato periodo di tempo con un dato livello di confidenza. Ad esempio col 95% di probabilità un investimento con un VAR del 3% nei successivi tre mesi non dovrebbe perdere più del 3%; tuttavia, esiste, comunque un 5% di probabilità che la perdita sia maggiore (dal punto di vista grafico, si tratta della coda a sx della curva di Gauss della distribuzione dei rendimenti). Poiché il Var non è una misura lineare, si può facilmente dimostrare che il doppio del Var è circa il rischio potenziale dello stesso portafoglio ma per un periodo quadruplo, cioè per un anno. Per esempio, l’investimento citato avrebbe un Var di circa il 6% per un anno. Il Var, pur avendo subito molte critiche (per esempio quella sull’ipotesi della distribuzione normale dei rendimenti), resta una misura utile per fare una stima, sia pur grossolana, del rischio di un generico investimento.