Storia economica recente (e non solo!)

STORIA  ECONOMICA RECENTE  (e non solo)           

Scoprirai come la prima bolla finanziaria della storia sia legata ad un bulbo: quello dei tulipani, nel 1600. Troverai una breve descrizione della crisi greca e di quella  che ha portato al fallimento di Lehman.  Sai  dove e quando è nata la prima banca?   Molto probabilmente a Genova nel 1407, sul glossario troverai  più dettagli. Ricordi come si è passati dalla convertibilità dell’oro ai tassi di cambio flessibili ?

 

Agenda 2010

La Germania non entrò bene nell’euro. Una famosa copertina dell’Economist del giugno 1999 parla di una nazione in crisi che fu etichettata come malato d’Europa (Nel 2005 in un’altra copertina il titolo passò all’Italia che fu definita il vero malato d’Europa) . Tra il 2003 ed il 2005 il governo Schroeder annunciò un vasto processo di riforme strutturali denominato Agenda 2010. Fu messo a punto un programma, articolato in più fasi, per liberalizzare il mercato del lavoro e furono tagliati i sussidi. Fu portato avanti dal responsabile delle risorse umane della Volkswagen Peter Hartz. Nel 2005 Schroeder non fu rieletto e da una costola del suo partito ,l’SPD, nacque la Linke.

Alexander Hamilton (1755-1804) (Lui saprebbe come salvare l’euro !) E’ stato il primo segretario al Tesoro statunitense, sua l’effigie sulla banconota da 10 dollari.Dopo la guerra civile americana molti degli Stati nordisti erano prossimi al default per i debiti del conflitto, gli Stati del sud al contrario godevano di buona salute. Le obbligazioni emesse dagli Stati del nord erano in mano a speculatori che le avevano comprate ad un forte sconto. Hamilton ottene, dopo vivaci discussioni, che il nuovo Stato federale coprisse i debiti degli Stati settentrionali. Venne creato il mercato dei Treasury e furono messe nuove tasse sulle dogane e sul whiskey per pagare il servizio del debito.

Banche ( le prime sono italiane). L’attività bancaria moderna nasce tra Lucca, Siena, Roma e Genova all’inizio del XII secolo; nel trecento e quattrocento prevale Firenze, mentre nel cinquecento e seicento la palma torna a Genova. Nel XVI secolo la finanza esce dall’Italia e si trasferisce progressivamente a Bruges, Anversa, Amsterdam e Londra. Nel 1400 molti italiani, definiti nel loro complesso lombardi, facevano prestiti a Londra, i nomi di una delle strade della city di Londra: Lombard street e di rue des Lombardes a Parigi nascono così. A Firenze prima e più dei Medici a fare banca furono i Peruzzi ed i Bardi falliti per la mancata restituzione di prestiti da parte della corona inglese nella persona di Edoardo terzo che aveva contratto debiti per la guerra dei cent’anni. Stessa cosa, circa 100 dopo, fece Edoardo quarto con i Medici. Inizialmente gli orefici maneggiando i metalli preziosi furono i primi a cui vennero affidati i soldi in deposito. Questa attività rappresentò il primo passo verso la creazione della prima banca. Il secondo importantissimo, venne fatto con l’invenzione di uno strumento molto simile al moderno assegno. Un mercante italiano, rimasto sconosciuto, propose ad un collega fiammingo di ricevere in pagamento non una certa quantità di oro, ma una nota di banco, un foglio di carta sul cui retro c’era la firma ed il sigillo di chi la garantiva, che attestava il deposito della stessa quantità di metallo prezioso presso qualche banchiere-custode. La girata delle note di banco facilitò molto gli scambi commerciali e si rivelò subito un successo. Non serviva più andare in giro con forzieri pieni d’oro o con decine di monete nascoste. Al posto dell’oro circolavano le note di banco più facili da trasportare e meno appetibili per i ladri. Si iniziarono a concedere prestiti e a far circolare molta ricchezza. Fu la Repubblica di Genova a dare vita alla prima banca moderna nel 1407. Qualcuno cita la Taula de Canvis nata nel 1401 a Barcellona che, però avrebbe avuto s olo funzioni ridotte di cassa municipale. La Casa di San Giorgio, antica residenza dei Capitani del Popolo, si trasformò prima in Cassa per divenire poi Casa delle Compere ed infine Banco di San Giorgio. Questa rivoluzione ben presto diede il via a moltissime altre innovazioni quali il conto corrente, la lettera di credito, la lettera di cambio ed il credito a Interesse. Tra quelle ancora in vita, il Banco di San Giorgio fu chiuso nel 1805 da Napoleone, la prima banca ad essere fondata, nel 1472, fu il Monte dei paschi di Siena così chiamato perché ad un certo punto a garanzia dei depositi furono messe le rendite dei pascoli della Maremma. Prima delle note di banco l’oro e l’argento erano le uniche forme di moneta accettate. Si presentavano in vari coni (*) ed ogni città-stato ne aveva più di uno. Il valore di ogni moneta, fosse un Ducato di Venezia, un Genovino di Genova o un Fiorino di Firenze, era legato al contenuto di metallo prezioso . Iniziò quindi una competizione tra i Comuni italiani per garantire la moneta di maggior purezza per gli scambi, da cui origina un modo di dire in uso ancora oggi. Sulle coniazioni di Firenze, infatti, a partire dal 1252, erano impressi su un lato il simbolo storico della città, ovvero il fior di Giglio, da cui prese nome il Fiorino. Sull’altro, l’immagine di San Giovanni Battista. Per verificare se la moneta fosse effettivamente in oro puro a 24 carati, la si metteva in bocca stringendola tra i denti. Se rimaneva impresso il segno del molare significava che l’oro era buono, purissimo, non c’erano trucchi e quindi si esclamava: San Giovanni non fa inganni! Dal XIII secolo il Fiorino, grazie alla crescente potenza bancaria di Firenze, divenne la moneta di scambio preferita in Europa. La moneta olandese, prima dell’avvento dell’euro, era il Fiorino olandese, in Ungheria circola ancora.

(*) Agli inizi del 1200 a Firenze come in molte altre città dell’Europa occidentale, si usava ancora il denaro d’argento creato con le riforme di Carlo Magno, ma valeva così poco che andava integrato con monete di maggior valore provenienti da Lucca e Siena. L’impetuoso sviluppo dell’economia rendeva necessaria la presenza di una valuta più adatta alle grandi transazioni. Nel 1237 nacque la Zecca di Firenze, che coniò dapprima il fiorino grosso d’argento, del valore di 12 denari (o un soldo), e nel 1252 il fiorino d’oro, pari a 20 soldi (o una lira). Era una moneta serissima in oro puro a 24 carati , pesava 3,53 g.

Bolla dei tulipani. La prima bolla della storia è stata probabilmente legata ai tulipani ed è scoppiata in Olanda nella prima metà del 600. Furono introdotti in Europa a metà del 500 e nel secolo successivo in Olanda divennero uno status symbol. Si vendevano bulbi che dovevano ancora nascere: i primi contratti futures (In Olanda gli scambi si effettuavano a Bruegel nel palazzo dei Van der Bourse: il termine Borsa nasce da qui). Quando è scoppiata la bolla un salario medio era di circa 150 fiorini ed un bulbo poteva costarne 40.000. Le bolle continuano a formarsi ancora oggi e possono andare avanti per molto tempo prima che qualcosa, generalmente un elemento esterno alle dinamiche economiche, le faccia scoppiare.

Bretton Woods In vista della fine della seconda Guerra Mondiale, a luglio del 1944 quando era ormai chiaro che la Germania sarebbe stata sconfitta, i rappresentanti di 44 paesi alleati degli USA, compresa l’URSS, parteciparono alla Conferenza di Bretton Woods, nel New Hampshire, per definire il sistema monetario, finanziario e commerciale che avrebbe regolato il mondo in futuro. La nuova architettura internazionale avrebbe garantito stabilità economica ed evitato l’insorgere di crisi destabilizzanti come quella del 1929. Furono creati il FMI e la Banca internazionale per lo sviluppo e la ricostruzione. Si decise di adottare come valuta di riferimento il dollaro americano e di legarlo ad una parità aurea. Venne stabilito che a fronte di 35 dollari la FED, la banca centrale americana, avrebbe garantito la consegna di un’oncia d’oro. Per mantenere l’equilibrio finanziario globale le banche centrali di tutti gli Stati avrebbero operato in modo da mantenere un tasso di cambio semi-costante con il dollaro. Le banche avrebbero tenuto le riserve indifferentemente in dollari o in oro, dato che i dollari sarebbero stati convertibili in qualunque momento in oro a un prezzo fisso. In pratica si diede il via ad un regime mondiale di cambi fissi che, dopo aver assicurato un clima economico favorevole per trenta anni, saltò. All’inizio, quando grazie alla forza degli USA, la sterlina fu sostituita dal dollaro come perno del sistema finanziario internazionale, Washington aveva una bilancia commerciale in attivo il che, in pratica, significava che non c’erano molti dollari circolanti all’estero. Ma alla fine degli anni 60 sono emerse le contraddizioni che Keynes aveva previsto nella famosa contrapposizione con White, un economista collaboratore del ministro del Tesoro americano durante la stesura dell’accordo. Ad un certo punto la bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti è diventata passiva, anche per il costo degli impegni internazionali di quel paese. In particolare gli oneri della guerra in Vietnam risultarono progressivamente insostenibili. I deficit della bilancia dei pagamenti americana resero disponibili grandi quantità di dollari. La conseguenza fu che i detentori del biglietto verde cominciarono a domandarsi se la moneta americana fosse in grado di mantenere la parità aurea. Alcuni di questi paesi, fra cui la Francia del generale De Gaulle, decisero di esercitare il loro diritto a convertire i dollari in oro. La Francia mandò persino alcune navi militari a ritirare l’oro. Fra il 1971 e il 1973, il sistema di Bretton Woods saltò. Innanzitutto gli USA dovettero dichiarare unilateralmente l’inconvertibilità del dollaro in oro per poi comunicare che avrebbe fluttuato liberamente sui mercati dei cambi. Fu la fine del sistema dei cambi fissi sul quale era stato costruito l’equilibrio del dopoguerra. Si è passati così ai cambi flessibili.

Crisi greca Nel luglio 2009 la Grecia ammise di aver presentato dati di bilancio falsati e dichiarò di avere un rapporto tra deficit e PIL pari al 12,7%. In una primissima fase sembrava che sia Francia e Germania fossero disposte ad un aiuto immediato. Le elezioni di settembre a Berlino hanno cambiato il quadro perché la Merkel non ha più potuto governare con l’SPD e aumentato il problema visto che in molti si affannavano a disfarsi del debito greco ( venderne i titoli ). Ad un certo punto il rendimento dei titoli decennali greci è schizzato al nove per cento tagliando Atene fuori dai mercati. Dopo lunghe discussioni è stato approvato un pacchetto di aiuti in più tranche erogato da Unione Europea, FMI e BCE. In cambio degli aiuti Atene ha dovuto imporre tagli di spesa pesanti compresi stipendi e pensioni. Solo recentemente la Grecia ha potuto emettere nuovamente obbligazioni sui mercati. Durante la crisi molti depositanti hanno spostato all’estero i propri risparmi ( voce collegata TARGET2).

Crisi Lehman Nel settembre del 2008, il giorno 15, Lehman fallì . Il mercato immobiliare dava segni di crisi già dai due anni precedenti, ma all’inizio la sensazione era che il meccanismo delle cartolarizzazioni avrebbe permesso di distribuire le perdite. Un brusco risveglio si verificò quando, il 9 agosto del 2007, BNP Paribas, la più importante banca francese, dichiarò che avrebbe congelato tre dei suoi fondi. La motivazione presentata riguardò l’impossibilità di assegnare un valore ad alcune cartolarizzazioni essendo venuta meno la liquidità in quel segmento di mercato. Lehman rimase coinvolta nelle difficoltà di quel mercato. Subito dopo rischio di fallire AIG un colosso delle assicurazioni, il cui modello di business è notoriamente blindato visto che prima ci sono gli incassi e poi, eventualmente, gli esborsi, che aveva una divisione attiva nei mutui immobiliari e che aveva venduto CDS e a cui furono chieste garanzie che non era in grado di offrire. In pratica avendo assicurato molti investitori contro dei fallimenti che apparivano probabili vide messa in dubbio la propria capacità di far fronte agli impegni. La finanza americana fu salvata da massici interventi del governo. Interventi che in un primo momento furono bocciati causando un crollo di Wall Street superiore a quello dell’11 settembre, ma che poi vennero approvati. Furono impiegati 125 miliardi dollari per finanziare, ad un tasso del 5%, le principali banche ed altri 700 per il TARP ( Troubled Asset Relief Program ). Poche settimane dopo anche le Cina approvò un piano da 600 mld di dollari. L’Europa rimase indietro.

Euro ( informazioni sulla moneta unica ) L’euro è usato da 19 dei 28 paesi attualmente aderenti alla Unione Europea. E’ entrato in vigore il primo gennaio del 1999, ma è stato introdotto nei pagamenti correnti (circolazione di banconote e monete) solo tre anni dopo, il 1° gennaio 2002. Al momento è usato da 340 milioni di persone. E’ stato preceduto da un percorso di convergenza verso il basso dei tassi di interesse dei cosiddetti paesi periferici. Gli stati membri dell’Unione europea, alla fine del 2018, che non hanno adottato l’euro sono : Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Svezia ed Ungheria. Oltre alla Svizzera non appartengono all’UE la Norvegia, l’Albania e la maggior parte degli Stati dell’ex Jugoslavia.

Gold Standard Un sistema monetario in uso dal 1870 che entrò in crisi alla fine della prima guerra mondiale e fu definitivamente sconfitto dalla depressione degli anni 30. Presupponeva che le banche centrali cambiassero in oro tutte le banconote che chiunque avesse voluto presentare loro a tale scopo. Nacque in realtà già all’inizio dell’800 in Inghilterra ma, per diversi decenni, molti paesi si affidavano all’argento o a monete miste. L’adesione della Germania al Gold Standard diede inizio ad un movimento che portò, agli inizi del 900, ad un sistema cui aderivano tutti tranne la Cina e qualche paese dell’America centrale.

Linee di swap in valuta ( come la FED ha salvato il mondo ! ) Uno strumento molto utile a preservare la stabilità finanziaria che è stato usato, praticamente in modo clandestino, dalla FED per arginare la crisi finanziaria nata nel 2008. E’ un accordo tra due banche centrali per lo scambio delle rispettive valute. Consente ad una banca centrale di ottenere liquidità in valuta estera presso la banca centrale che la emette. Generalmente l’operazione serve a coprire le esigenze delle banche commerciali del paese che fa la richiesta. Nel 2008 le banche europee avevano un fortissimo indebitamento in dollari. Dollari che avevano usato per espandere la loro attività anche oltreoceano facendo prestiti in quella valuta. Allo scoppio della crisi era diventato impossibile rifornirsi sull’interbancario e solo le line di swap in valuta hanno evitato il fallimento di diverse banche europee.

 

Moneta ( brevi riferimenti storici ) Prima della moneta gli scambi venivano regolati con alcune merci particolari quali il sale o i capi d bestiame poi si passò ad usare i metalli grezzi di cui si doveva però stabilire l’autenticità usando la pietra di paragone per strofinarli e vedere il colore della traccia lasciata. La moneta compare, verso il settimo secolo avanti cristo, nell’Asia Minore occidentale (Turchia). Si coniavano prevalentemente monete in oro, argento a seconda del materiale disponibile nelle varie epoche storiche. In Svezia si facevano per lo più in rame, data la disponibilità di miniere di quel metallo,  e quando sono diventate troppo pesanti poiché il pezzo standard da due talleri pesava quasi 4 kg e quello da 10 quasi 20  è nata, a metà del 1600, la prima moneta cartacea del mondo occidentale. In Cina l’avevano già dal nono secolo dopo Cristo, era ricavata dalla corteccia degli alberi di gelso. Nel corso del 1800 solo l’Inghilterra aveva quasi tutte le proprie monete in oro, nella maggior parte degli altri paesi esisteva un sistema bimetallico in cui oro e argento si mescolavano con diversi rapporti, alcuni, Olanda, Austria Messico avevano monete d’argento. L’Inghilterra era favorita dalle miniere brasiliane scoperte nel 1600 il cui ricavato, grazie ad accordi col Portogallo, arrivava a Londra. A seguito di continue svalutazioni di uno dei due metalli che rendevano complicato preservare il valore della moneta e che portarono anche a formare un’unione monetaria tra Francia, Italia, Belgio, Svizzera ed in seguito Grecia, si  arrivò a coniare  esclusivamente monete in oro. L’unione monetaria latina terminò di fatto con la prima guerra mondiale e legalmente nel 1925. Tra il 1873 ed il 1931  ci fu anche un’unione monetaria scandinava tra Danimarca, Norvegia e Svezia che includeva anche la circolazione delle banconote.

Mutui subprime Sono stati all’origine della crisi finanziaria nata nel 2008; in pratica erano mutui concessi a debitori meno affidabili che poi sono stati cartolarizzati (ossia inseriti in obbligazioni collocate sul mercato mondiale); successivamente, quando i mutui non sono stati più ripagati sono iniziati i guai… .

PIGS Un termine inglese, adoperato per individuare un animale da cortile,  che è stato riutilizzato come acronimo per indicare alcuni paesi con problemi di bilancio ( Portogallo, Italia, Grecia, Spagna). In qualche caso viene citato con due I per far spazio anche all’Irlanda.

Shutdown E’ successo che a seguito dei contrasti tra repubblicani e democratici sull’innalzamento del tetto del debito, alcuni uffici pubblici siano rimasti chiusi per qualche giorno o settimana per impossibilità di pagare gli stipendi di circa 800.000 dipendenti pubblici ed i costi di gestione degli uffici.

Tetto al debito pubblico statunitense Negli Usa esiste un tetto al debito pubblico raggiunto il quale è necessario raggiungere un accordo per nuove spese. Più di una volta repubblicani e democratici si sono trovati ad intrattenere accese discussioni per alzarlo; in qualche caso si è arrivato allo shutdown. Nella maggior parte dei casi la misura viene presa di comune accordo senza alcun problema. E’ stato introdotto nel 1917 per cercare di fronteggiare le spese della prima guerra mondiale.

Svalutazione competitiva Prima che l’Italia entrasse nell’euro è stata usata diverse volte, sette per la precisione, la svalutazione della Lira contro il Marco tedesco per aiutare l’economia favorendo le esportazioni. I no euro sostengono che l’uscita dalla valuta unica potrebbe restituire alla nostra economia questa possibilità. In realtà si tratta di una mera illusione principalmente perché ormai le cosiddette catene del valore si sono molto intersecate. In altre parole molte delle merci esportate hanno componenti prodotti all’estero ed importati per essere assemblati. Altra cosa da tenere presente è che esistono i dazi a disposizione dei paesi che rimanessero nell’euro. L’altro argomento principe dei no euro è la sovranità monetaria che sarebbe recuperata tornando alla Lira. Chi lo afferma dimentica che prima dell’avvento dell’euro la politica monetaria era in pratica decisa dalla Bundesbank mentre ora nel board della BCE sono presenti i governatori di tutte le banche centrali e per capire cosa significa basta pensare che la Bundesbank si è sempre dichiarata contraria al QE.